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I FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei: cosa sono e come si distinguono SIF Magazine

04.09.2023 0 Автор:

I FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei: cosa sono e come si distinguono SIF Magazine

Tali prodotti possono essere rilevati fino a un massimo di 6 mesi dopo la sospensione dell’assunzione. (Vedere anche Uso e abuso di sostanze stupefacenti Panoramica dei disturbi correlati a sostanze I farmaci e altre sostanze sono parte integrante della vita quotidiana di molte persone, sia che si tratti dell’uso per scopi medici legittimi sia per consuetudine (per esempio la caffeina)… Il principale ormone sessuale maschile, il testosterone, è prodotto da cellule presenti nei testicoli. Il testosterone può anche originare dalla conversione nel fegato dei suoi precursori deidroepiandrosterone (DHEA) e androstenedione, che sono rilasciati dalle gonadi e dalla corteccia surrenale. Nelle donne il testosterone è sintetizzato dal corpo luteo nell’ovaio e dalla corteccia surrenale e contribuisce alla sintesi degli estrogeni, dopo conversione ad opera dell’enzima aromatasi. Il testosterone può agire direttamente legandosi al recettore per gli androgeni o indirettamente attraverso la conversione a diidrotestosterone (DHT) da parte dell’enzima 5alfa-reduttasi.

  • La percentuale di pazienti CKD esposta ai FANS si riduce drasticamente in caso di eGFR marcatamente ridotto o, ancora di più, in caso di “referral” del paziente al follow-up dello specialista nefrologo.
  • Un regime dietetico adeguato può servire per limitarne le conseguenze, ma è sempre bene consultare l’oncologo prima di modificare l’alimentazione.
  • Esistono i FANS non selettivi, ovvero i farmaci antinfiammatori non steroidei che agiscono su entrambe le tipologie di COX-1 e 2, ed i FANS selettivi, cioè quelli che inibiscono soltanto la COX-2.
  • Per questo motivo è fondamentale non interromperne in maniera brusca l’assunzione; il rischio è quello di incorrere in uno stato di insufficienza surrenalica.

Ciò nonostante, una non trascurabile quota di popolazione a potenziale rischio di eventi avversi (anziani, policomorbidi e in politerapia farmacologica) è quotidianamente esposta al rischio di complicanze renali e cardiovascolari FANS-correlate, probabilmente spesso sub-cliniche ma non per questo meno pericolose. La durata, la dose e l’emivita del farmaco antiifiammatorio sembra correlato al rischio di induzione dell’evento avverso renale. Pertanto la terapia per i soggetti a rischio, laddove necessaria e non sostituibile, deve essere effettuata per la minore durata possibile. Un ulteriore aspetto da considerare riguarda la necessità o meno di una terapia di induzione nei soggetti candidati a sospendere lo steroide dopo trapianto. Ricordo che questi pazienti rientrando nella categoria “a rischio immunologico standard” potrebbero anche non necessitare di una specifica induzione per la prevenzione del rigetto acuto. Tuttavia, una terapia di induzione viene fortemente consigliata dalle attuali linee guida nei casi in cui si preveda una sospensione precoce dello steroide [37] ed è sempre stata inclusa in tutti i protocolli proposti nel corso degli anni.

Anabolizzanti steroidei: uno studio olandese

E questa è proprio la ragione per la quale l’assunzione di FANS può determinare dolore gastrico, oltre che lesioni. Altri effetti collaterali sono a carico del fegato, come ittero, disfunzioni epatiche, alterazione del sistema della coagulazione con potenziamento della fibrinolisi. Inoltre è stata descritta un’aumentata frequenza di stiramenti, strappi e rotture muscolari e tendinee (vedi tabella 1). Tra i farmaci vietati per doping, la Eritropoietina (EPO) e i suoi derivati, gli anabolizzanti e gli stimolanti. Chiaramente quando si parla di steroidi per la massa muscolare, si parla di AAS (testosterone e derivati, progestinici), volendo si può includere anche l’estradiolo che però non è chimicamente classificabile come androgeno.

La leucemia limfoblastica acuta nei bambini viene generalmente trattata con il metotrexato che a causa di una reazione idiosincratica avversa può determinare dolore osseo, osteoporosi e fratture da stress (54)(55). Nella famiglia dei disturbi periarticolari, sempre di largo interesse e di comune riscontro nella pratica clinica del fisioterapista, ci sono anche le entesopatie. I retinoidi (acitretina e isotretinoina) sono una famiglia di farmaci utilizzati per la cura delle dermatosi croniche severe, derivati https://writermonkey.it/rivelato-il-miglior-negozio-di-steroidi-orali-in/ della vitamina A. L’ipervitaminosi cronica causata da una prolungata terapia con questo tipo di derivati, può indurre entesopatie calcifiche, iperostosi e la patologia di Forestier (37). Le entesopatie che possono crearsi sono sia assiali (lungo il legamento longitudinale anteriore e posteriore della colonna) che periferiche e possono avere un riscontro radiografico. Anche in questo caso maggiore è la durata della terapia farmacologica maggiore è la presenza di entesopatie sia in numero che in grandezza.

In che modo vengono assunti?

Un recente studio nella popolazione anziana mostra che l’uso di dosi elevate e per periodi prolungati, indipendentemente dalla selettività per COX, aumenti significativamente il rischio di CKD [39]. Questi risultati devono però indurre cautela per il rischio di sottovalutazione dei potenziali problemi legato all’uso di FANS in soggetti vulnerabili in considerazione delle molteplici variabili connesse con l’insorgenza ed il rischio di danno d’organo da esposizione ai farmaci ed ai FANS nello specifico. Le linee guida internazionali richiamano l’attenzione al rischio di nefrotossicità e insufficienza renale acuta (AKI) da FANS soprattutto per i soggetti con riduzione di eGFR e anziani [17].

Per quelli ad uso sportivo è prevista l’autorizzazione ministeriale, per altri la semplice notifica presso il Ministero, ma ve ne sono innumerevoli altri ancora, che vanno sotto il nome di prodotti salutistici (dai prodotti erboristici e dietetici a quelli omeopatici, dagli antiossidanti alle tavolette energetiche). Ci sono evidenze che suggeriscono che statine e fibrati, ovvero tutta la categoria dei farmaci ipolipidemizzanti (lipid lowering agent di seguito LLA), inducono tendinopatia che tende a risolversi dopo 1-2 settimane dall’interruzione della terapia. Anche i retinoidi sembrano essere responsabili dell’insorgenza di tendinopatia ed entesopatie (34)(35)(36).

Effetti collaterali dell’oxandrolone

Le calcificazioni periarticolari sono un potenziale effetto a lungo termine di infiltrazioni con corticosteroidi in particolare nelle articolazioni delle dita. Le stesse infiltrazioni di corticosteroidi consigliate per la cura delle discopatie a seguito di eruzione erniaria possono accellerare la degenerazione all’interno del disco e favorire la formazione di calcificazioni e quindi un peggiore dolore e una maggiore compressione nervosa (39). È per questo motivo che tali tipi di infiltrazioni dovrebbero essere fortemente sconsigliate (40).

Che cos’è il doping

Infatti, ogni cellula funziona in un certo modo grazie alle proteine di cui è composta; cambiandole, cambia anche il funzionamento della cellula. Per rendere un’idea della complessità del meccanismo di azione dei glucocorticoidi basti pensare che i geni controllati sono migliaia. Assegnista di ricerca presso l’Università di Perugia, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Sezione di Farmacologia. Il suo principale campo di interesse è l’immunofarmacologia, nello specifico la ricerca di nuovi marcatori delle cellule T regolatorie e loro potenziale utilizzo come bersagli terapeutici per lo sviluppo di nuovi farmaci. L’effetto anabolizzante è dovuto principalmente all’aumento della crescita del tessuto muscolare. La pubblicazione che informa della ricezione di un brevetto per l’invenzione del metodo per ottenere il testosterone dal colesterolo da parte del chimico jugoslavo Leopold Ruzicka, che ha lavorato nella società Ciba (Zurigo), è datata più tardi nel Journal of Chemistry of Chemistry of Switzerland [10].

Steroidi anabolizzanti

Diversamente da altre forme di NIA indotta da farmaci, quella secondaria ai FANS generalmente presenta sintomi extrarenali, espressione più tipica della reazione immuno-allergica sistemica (rash cutaneo, febbre ed eosinofiluria), solo in una molto ridotta percentuale di casi [28]. Lo sbilanciamento a favore della sintesi di LT (vasocostrittori) a causa dello shunt “COX to LOX” dei processi enzimatici ossidativi dell’AA può chiarire, almeno in parte, sia la genesi dell’ipertensione che dell’Insufficienza renale acuta da FANS. In effetti è comunemente accettato che l’insufficienza renale acuta da FANS si sviluppi, a causa del blocco della sintesi di PG, in tutte quelle condizioni cliniche nelle quali l’emodinamica renale è garantita principalmente dalla presenza di attività delle PG. Lo shunt di AA verso la via LOX, a seguito del blocco di COX da somministrazione di FANS, porta così ad un’eccessiva sintesi extra-renale di peptidi-leucotrieni (LTD4) con effetto vasocostrittore e contestuale deficit di sintesi di fattori vasodilatatori (PG). I fattori vasocostrittori inducono a livello sistemico ipertensione ed a livello glomerulare vasocostrizione dell’arteriola afferente con marcata riduzione del flusso ematico e della pressione di filtrazione intraglomerulare [25].

Dal momento che l’artrite settica è la complicazione maggiormente temuta post infiltrazione, bisogna identificare i soggetti maggiormente a rischio di questa rara complicazione, che sono i pazienti reumatici che ricevono farmaci citotossici (18)(5). I disordini muscoloscheltrici indotti dall’uso e dall’abuso di farmaci sono caratterizzati da una complessa presentazione clinica sebbene il dolore articolare e il dolore muscolare siano spesso gli unici sintomi lamentati dal paziente. I dati disponibili in letteratura, infine, risultano ancora meno chiari per quanto riguarda il presunto ruolo degli analgesici nella induzione di CKD. Ad esempio, il paracetamolo, considerato essere sostanzialmente non nefrotossico tanto che il suo uso risulta diffusamente consentito anche per i pazienti con CKD avanzata, è stato indagato in studi osservazionali, per il potenziale ruolo nella genesi di Nefropatia da Analgesici. Uno studio del 2001 che indagava il ruolo causale di paracetamolo e aspirina nella CKD suggeriva che l’uso regolare per oltre 2 mesi aumentava il rischio di CKD di 2.5 volte rispetto ai soggetti “non users” [41]. I risultati ai quali giunsero gli Autori, però, non erano scevri da critiche per la possibilità che le stesse cause del dolore trattato con paracetamolo potevano per sé stesse essere responsabili della nefropatia cronica.

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